CHE TIPO DI PARTITA IVA DEVI USARE PER IL TUO CENTRO ESTETICO?
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Cara titolare di centro estetico,
una delle primissime domande che vengono rivolte ad un commercialista è:
che tipo di partita iva devo usare per aprire il mio centro estetico?
Ci sono diversi modi per aprire una partita iva:
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puoi aprirla come ditta individuale (nel qual caso dovrai poi scegliere se in regime ordinario o in regime forfettario);
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puoi aprirla come società di persone (Snc o Sas) nel caso in cui siano coinvolte più persone e si voglia tenere una gestione più “artigianale”;
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puoi aprirla come società di capitali (Srl, Srls o SpA) nel caso in cui siano coinvolte più persone e si voglia tenere una gestione più “imprenditoriale”.
In genere, già arrivati a questo punto, la frase tipica pronunciata da chi deve aprire è:
“Dottore, mi fido di lei. Mi dica qual è quella che mi costa meno e fa più al caso mio e va bene quella!”
La conseguenza di questa frase è che l’estetista non apre la partita iva con la consapevolezza di chi ha capito cosa dovrà poi andare a gestire ma apre in base a quello che il commercialista ha pensato andasse bene per lei.
Non a caso, infatti, quando chiedo ad una titolare di centro estetico:
“Come mai hai deciso di aprire proprio quel tipo di partita iva?”
la risposta è
“Ah non so, è quella che ha deciso il commercialista al tempo!”.
Ma questo, ovviamente, non è il modo giusto per affrontare un passo delicato come quello di scegliere con che tipo di partita iva dovrai andare a gestire il tuo centro estetico.
Perché ricordati sempre, quella partita iva:
- la dovrai usare TU e NON il tuo commercialista;
- inciderà sulla TUA vita e NON sulla vita del tuo commercialista;
- condizionerà la TUA giornata lavorativa e NON quella del tuo commercialista.
“Hai ragione” penserai “ma io che ne so come devo scegliere ‘sta partita iva? Vado dal commercialista proprio per quello. Se non sa consigliarmi lui, chi mi dovrebbe consigliare?”
Infatti non è quello il punto.
Non sei tu che devi saper scegliere ed orientarti tra le diverse possibilità.
E’ il commercialista che dovrebbe farlo.
Ma dovrebbe farlo facendoti domande mirate che consentano di capire, in base al progetto che vuoi andare a realizzare con il tuo centro estetico, quale sia la partita iva più adatta al tuo caso.
Invece cosa succede molto spesso: che gli unici criteri con cui viene deciso qual è la partita iva adatta alla tua situazione sono:
-
che costi poco
-
che faccia pagare meno tasse possibili.
Che sono due ottimi criteri da tenere in considerazione, naturalmente.
Ma non sono gli unici e spesso non sono nemmeno i più importanti.
Ti racconto la storia di una tua collega venuta in consulenza da me che ti renderà chiarissimo il concetto.
Anna (questo è il nome della tua collega), su consiglio del proprio commercialista, ha aperto la partita iva nel regime forfettario.
Il regime forfettario è il tipico esempio di regime che viene consigliato proprio perché:
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costa poco, visto che per legge puoi NON tenere la contabilità e quindi la parcella del commercialista è più “leggera”;
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fa pagare meno tasse possibili, o almeno la leggenda che accompagna il regime forfettario è questa. Niente IVA, aliquote IRPEF e INPS basse e tutto quello che lo fa apparire un paradiso fiscale.
Nonostante tutte queste cose (apparentemente) positive della sua partita iva, Anna si è rivolta a me perché qualcosa non le quadrava.
Nonostante le 12 ore al giorno in cabina, infatti, il suo conto corrente faceva sempre fatica a coprire tutte le tasse e le spese e non riusciva mai neanche lontanamente a prendersi lo stipendio che avrebbe desiderato.
Ma com’era possibile?
In teoria aveva aperto nel miglior regime fiscale possibile, quello che:
-
costa poco
-
fa pagare meno tasse possibili.
Eppure le cose non stavano funzionando.
Perché?
Beh, proprio perché la partita iva era stata scelta in base ai criteri del commercialista senza approfondire quello che ad Anna sarebbe invece servito.
Approfondire quello che ad Anna sarebbe servito significa fare ad Anna tutte quelle domande necessarie a capire quale sarebbe il tipo di partita iva più adatto a lei.
Ma quali sono queste domande?
Vediamone una, la più importante di tutte.
“Anna, ma tu quanto stipendio ti aspetti di prendere dal tuo centro estetico?”
Questa è una domanda che nessun commercialista fa mai ma che è DETERMINANTE per riuscire a consigliare al meglio una persona che vuole aprire un centro estetico.
Approfondendo la situazione di Anna abbiamo verificato che:
-
è una mamma single con uno scarso contributo dell’ex compagno, quindi ha necessità di uno stipendio adeguato per mantenere se stessa e la figlia;
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ha acceso un mutuo per aprire il suo centro estetico.
E’ bastato fare qualche conto per capire che, con il regime forfettario che aveva aperto, non sarebbe MAI riuscita ad ottenere quello stipendio.
Come saprai, infatti, il regime forfettario ha un massimo di fatturato annuo che è pari a 85.000 euro (al momento in cui registro questo video).
Questo significa che, nella migliore delle ipotesi, Anna poteva fatturare 85.000 euro.
Ci fosse anche riuscita, una volta tolti i costi del centro, pagate le tasse e rimborsato il mutuo…non sarebbe MAI riuscita a raggiungere lo stipendio che le serviva.
Perché lo STIPENDIO è una cosa ben diversa dal FATTURATO.
Quindi già solo con questa semplice ma potente domanda era immediatamente evidente che il regime forfettario NON era adatto ad Anna.
Anna sperava di poter ottenere un risultato che NON era ottenibile per legge!
Quindi che senso ha aprire con un regime che non ti permetterà MAI di ottenere ciò che desideri?
Nessun senso, ovviamente!
Eppure è ciò che le è stato consigliato di fare, ingabbiandola in un mondo che non era quello che lei voleva.
Il risultato di quella scelta mal fatta è stato che Anna, DOPO aver vissuto quell’esperienza, ha candidamente ammesso che:
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avrebbe pagato volentieri di più il suo commercialista se fosse servito per non trovarsi in quella situazione (quindi non è per forza vero che la partita iva deve costare poco);
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che col forfettario sarà anche vero che si pagano poche tasse ma lei comunque non aveva i soldi per pagare nemmeno quelle (e quindi non è solo un problema di tasse alte o basse).
Quindi:
che tipo di partita iva devo usare per aprire il mio centro estetico?
Non ti consiglio di prendere una decisione senza confrontarti con un professionista del settore perché il rischio di prendere la decisione sbagliata è enorme.
Ma nel momento in cui ti rivolgi ad un professionista, chiunque esso sia, fa attenzione alle domande che ti fa.
Se non ti chiede “quanto vuoi guadagnare” ma ti propone solo la partita iva che:
-
costa meno e
-
fa pagare meno tasse
stai molto attenta e ricorda la storia stressante di Anna.
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